galatti

Al termine degli eventi sismici del 1908, Messina rinasce dalle macerie secondo un nuovo piano regolatore che le conferì aspetto di città moderna. È in questo tessuto cittadino che, nel 1925, l’ingegnere A. Galbo realizzò una nota di novità: l’edificazione di uno splendido e funzionale edificio a cui rimandano le nostre origini.

Nel perimetro tracciato dall’ingegnere, vengono collocati diversi nuclei: la Direzione Didattica “T. Cannizzaro”, la Scuola Media “G. Galatti”, la palestra e i giardini. L’edificio che si erge tra le vie N. Fabrizi, M.Giurba, Faranda e Porta Imperiale, presenta un aspetto esteriore imponente ma, nel contempo, moderno e lineare. Nella sua articolazione interna si snodano estesi corridoi a rettifilo su cui si affacciano svariate strutture: ambienti vasti e luminosi adibiti ad aule, laboratori,biblioteca, sale informatiche e uffici di segreteria.
Dal 1° Settembre 2000 la Scuola Media “G. Galatti ” si trasformerà in Istituto Comprensivo N. 5 ” G.Galatti”.

Dal 1° Settembre 2009 le due realtà scolastiche (D. D. “T. Cannizzaro” e I. C. N.5 “G. Galatti”) presenti nell’edificio vengono fuse dando origine ad un unico Istituto Comprensivo “Cannizzaro- Galatti”, ciò è il risultato di una politica scolastica tesa alla razionalizzazione del servizio e al progressivo miglioramento dell’offerta formativa.

Cenni Storici su Tommaso Cannizzaro
Messina 1838 1921

Fu un patriota, un garibaldino sostenitore convinto di quell’Unita d’Italia che, con l’annessione della Sicilia al Piemonte, era divenuta realtà.

Il grande erudito e poeta messinese fu un abile traduttore e critico, la sua fama e’ legata al fatto di avere composto versi non solo in italiano ma anche in francese e in dialetto siciliano riuscendo a riprodurre la musicalità della poesia romantica francese.

Ancora giovane, il letterato messinese fu uno stimato traduttore di opere straniere, tra queste e’ da citare la traduzione del poema nazionale spagnolo “El Cid” e la traduzione del romanzo di Victor Hugo “Le Orientali”. A tale proposito occorre ricordare la grande amicizia che legava il giovane poeta messinese a Victor Hugo che aveva sessantuno anni all’epoca della frequentazione di Cannizzaro presso la famiglia del grande drammaturgo.

Un giorno Hugo, passeggiando con il giovane amico messinese, appoggiandosi al suo braccio, ebbe modo di dire: “Je m’appuis sur votre jeunesse”.

Le opere di maggior rilievo di Tommaso Cannizzaro sono:

“Ore segrete” – 1862; “In solitudine” – 1876; “Cianfrusaglie” – 1884; “Tramonti” – 1892; “Gouttes d’ame” – 1892; “Quies” – 1896; “Vox rerum” – 1900.

Tra il 1903 e il 1908 pubblicò alcuni scritti di critica letteraria e storica e nel 1904 la traduzione della “Divina Commedia”.

A Tommaso Cannizzaro sono intitolate una Via del centro cittadino e la Biblioteca comunale dove e’ conservato un epistolario sulla sua corrispondenza, numerosi manoscritti, versi ed altre opere rimaste inedite.

Cenni Storici su Giacomo Galatti
Messina 1850 1906

da un articolo di “Alfonso Saya”

Giacomo Galatti nacque a Messina nel 1850 e passò a miglior vita nel 1906, due anni prima del terremoto, a soli 56 anni.

Ebbe particolare propensione, sin da giovane, per la Storia e per la Letteratura. Sotto la guida di valenti maestri, e per il suo “nobile, vigoroso ingegno”, si affermò negli studi storici. Compose, difatti, numerosi, saggi, drammi e romanzi. Vasta la sua produzione di libri a carattere storico, fra cui: “L’Italia al Mille”, su Federico II e l’Italia dei suoi tempi, monografie, ma il suo capolavoro che diede gli fama fu “La Rivoluzione di Messina contro gli Spagnoli (1674-1678)” in cui tratta dell’importanza dei Mulini della Vallata di Larderia.

Nel 1834, erano censiti, nella provincia di Messina, 386 mulini ad acqua, di questi, ben 24 si trovavano nella Vallata di Larderia (Messina). Questi mulini davano farina a tutta la città e distruggerli, ovviamente, significava affamare la città, per cui furono inviate delle truppe per proteggerli. Aveva, quindi, una straordinaria importanza la Vallata di Larderia.

Fu collaboratore assiduo di periodici e riviste del tempo, fra cui, la Rivista d’Italia, e la Rivista messinese Sicania in cui apparve il suo ultimo scritto: “L’Italia nelle Crociate e la politica coloniale”. Non molti sanno che la via del centro storico cittadino chiamata della Munizione, porta il nome di uno dei due teatri che vivacizzavano la vita culturale e sociale messinese.

Proprio in questo teatro, fu il nostro Galatti assieme al fratello Antonio, giurisperito e drammaturgo, che offrì un memorabile ricevimento in onore del grande Vincenzo Bellini. In quell’occasione venne eseguita la celebre opera lirica del Cigno catanese “La Norma” ed anche “Il Pirata”.

Gli ultimi suoi giorni furono raddolciti dall’onore che gli veniva dalla collaborazione alla prestigiosa Rivista d’Italia dove ha scritto nel tempo gente del calibro di Carducci, Pirandello, Pareto, Fogazzaro, Capuana, De Amicis, Giovanni Gentile.

La morte, spense questo nobile, vigoroso ingegno nella sua piena maturità, all’età di 56 anni. Da Lui, gli studi storici aspettavano nuovi contributi preziosi.

Degna del patrio compianto, la sua morte fu degna dell’onore che gli venne tributato. A ravvivare la sua memoria tra gli studiosi, bastano i suoi libri, ove ha lasciato la parte migliore e più splendente del suo spirito.

 

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